Evoluzione sociale e culturale di un gesto d’amore
Forse non tutti sanno che il 6 luglio di ogni anno si festeggia la Giornata Mondiale del Bacio con l’obiettivo di ricordare quanto può essere importante un bacio, uno dei gesti più universali del comportamento umano che racchiude diversi significati.
Simbolo d’amore per eccellenza, da sempre il bacio ha rappresentato un modello d’ispirazione per pittori, scultori, poeti, fotografi ecc. Quando si parla di “bacio” nel mondo dell’arte, infatti, non si può non fare riferimento alle opere d’arte che ne hanno consacrato il gesto nei secoli tanto da segnare la trasformazione sociale e culturale della ns. società.
Il bacio, quale momento sublime di amore e passione, ha inoltre consacrato nel tempo il cambiamento “naturale” dei costumi, delle idee, dei valori e delle tradizioni che hanno caratterizzato i popoli e le loro culture.
La forza del gesto è stato raffigurato nei secoli non solo da pittori e scultori ma anche da fotografi e street artist, che hanno saputo immortalare e consegnare alla storia attimi unici e straordinari densi di significato e valore.
Tra le opere d’arte che, tramite la raffigurazione di un bacio, maggiormente hanno rappresentato il cambiamento sociale descritto è impossibile non richiamare il “Kissing Coppers” di Banksy, uno dei maggiori esponenti della street art la cui identità è avvolta dall’anonimato. “Il Bacio dei poliziotti” non è un’opera qualsiasi ma una delle più discusse e provocatorie opere d’arte; l’immagine dell’omosessualità assume un significato di sberleffo nei confronti dell’autorità ma è al tempo stesso anche un invito a parlare e a riflettere sul tema dell’omofobia, straordinariamente attuale nelle società moderne. L’omosessualità, infatti, nel mondo militare – e non solo – viene spesso nascosta. Per sette anni il lavoro è stato ospitato da un muro accanto al pub Prince of Albert, a Brighton, tanto da diventare una specie di attrazione turistica. Nel 2011, in seguito a una serie di danneggiamenti, il bacio è stato trasferito su tela e al suo posto è stato collocato un fac simile. L’opera originale è stata venduta dal proprietario del pub a una galleria newyorchese, per poi essere battuta all’asta per 420mila euro in Florida nel 2014 alla Faam di Miami, la più importante casa d’aste della Florida.
Altro bacio famoso, è quello fotografato da Albert Eisenstaedt a New York nell’agosto del 1945, nel bel mezzo dei festeggiamenti per la fine della seconda guerra mondiale. La fotografia di Eisenstaedt, nota sotto vari nomi (V-J day in Times Square, V–Day, il Giorno della Vittoria) rappresenta un marinaio americano che bacia una giovane donna il 14 agosto 1945, a Times Square nel giorno della vittoria contro il Giappone. La bellezza dell’istante catturato dal fotografo con la sua Leica è rappresentata dal bacio travolgente e liberatorio, simbolo della rinnovata libertà e della fine di un’epoca di sofferenza e dolori.
Ma naturalmente il bacio è stato celebrato in passato anche da pittori e scultori. Celeberrimo il “bacio” dell’artista veneziano Francesco Hayez, raffigurante due giovani innamorati che si stanno baciando con grande passionalità, opera oggi esposta alla Pinacoteca di Brera a Milano. Per la sua straordinaria forza la scena è stata subito riconosciuta come portatrice di messaggi di libertà ed considerata il manifesto dell’arte romantica italiana. Quest’opera ha una forte valenza simbolica tale da rappresentare un omaggio all’Unità italiana appena raggiunta; l’artista, infatti, ha messo volutamente in risalto il tricolore nelle vesti degli amanti che si baciano. Il rosso ed il verde negli abiti maschili (calzoni e l’interno del mantello) ed il bianco (abito femminile).
Nonostante la travolgente carica emotiva del gesto il “Bacio” di Hayez non è paragonabile, per passionalità ed intensità, a quello raffigurato da Auguste Rodin nel gruppo scultoreo realizzato tra il 1888 e il 1889. L’opera fu pensata inizialmente per essere inclusa ne La porta dell’Inferno, un poderoso portale di oltre sei metri d’altezza che il francese stava realizzando per il nascituro Musée des Arts Décoratifs. La scultura in marmo, alta quasi due metri, raffigura il rapporto passionale tra Paolo e Francesca, narrata nel V Canto della Divina Commedia di Dante, di cui lo scultore era grandissimo estimatore. La storia dei due amanti purtroppo si conclude con una tragedia nota: Francesca era sposata al fratello di Paolo, Gianciotto, ma leggendo con il cognato le storie di Lancillotto e Ginevra non seppe resistere alla tentazione dell’amore che tra i due stava nascendo. Un rapporto iniziato con un bacio e sfociato poi nella morte.
Anche l’artista Roy Lichtenstein, esponente della Pop Art americana, ha dedicato al bacio una delle sue più importanti opere: Kiss V. La scena, attraverso una raffinata rielaborazione di una vignetta di fumetti, raffigura una coppia che si strugge d’amore. Il dipinto stilizza le figure col vocabolario della pop art, ampliando l’abbraccio emozionale per regalare un’immagine carica d’interpretazioni. Non è chiaro, infatti, se i due innamorati si siano appena riabbracciati dopo una lunga parentesi di solitudine, oppure si stiano per separare, o se siano lacrime di gioia o di disperazione.
Tuttavia, non sempre la rappresentazione di un bacio implica felicità, passione o amore. In certi casi, paradossalmente, può anzi essere in un certo senso un presagio di morte, un ricordo angoscioso. È questa l’impressione, ad esempio, che dà il celebre quadro di René Magritte, Gli amanti, realizzato nel 1928. Il bacio di Magritte rappresenta, infatti, due amanti che si baciano, con le teste coperte da un panno bianco che impedisce loro di vedersi e comunicare, suscitando una certa inquietudine e angoscia. La scena misteriosa e conturbante, che parla di morte e d’impossibilità di comunicare, nel corso degli anni ha portato a numerose interpretazioni. Alcuni ritengono che il pittore belga volesse in questo modo esprimere l’impossibilità di conoscersi realmente dell’uomo moderno, tipico delle società moderne contraddistinte sempre di più dal fenomeno dell’incomunicabilità acuito dalla diffusione dei social network.